Quando pensiamo alla cultura dobbiamo ricordarci che essa è un cosmo di esperienze, significati, visioni del mondo, che si esprimono tutte attraverso una nostra personale traduzione artistica. In tal senso, possiamo affermare che la psiche è naturalmente predisposta all’arte, anche se non tutti sono artisti. Nei prossimi mesi Philomath, assieme e Nonquotidiano, tratterà alcuni approfondimenti a partire dal concerto di arte, visiva, musicale e cinematografica. Questo perché, secondo noi, la cultura è un macrocosmo in continua evoluzione. Sarà particolarmente interessante per noi presentarvi artisti che, in prima persona, svolgono un ruolo di “agenti del sacro” nel tempio della cultura universale. Conosceremo le loro storie, il loro mondo, le loro esperienze e, da queste, apriremo uno sguardo a tutto tondo nelle avanguardie e nelle retroguardie culturali che li hanno ispirati. Andremo, come sempre, oltre agli stereotipi delle baronie intellettuali, per entrare, con sguardo accademico ma non preconcetto, all’interno della realtà artistica che ci circonda e che, evolvendo la società, cambia anche il nostro modo di vedere le cose.
La Redazione.
Illustration by JP Flexner